Informazione e giustizia penale (call for papers)
La rivista Giurisprudenza Penale e The Skill sono liete di comunicare l’apertura di una call for papers finalizzata ad approfondire il tema dei rapporti tra informazione e giustizia penale.
I migliori contributi – che verranno selezionati da un Comitato Scientifico composto da esponenti del mondo dell’università, della magistratura, dell’avvocatura, della politica e del giornalismo – verranno presentati e discussi nell’ambito di un evento finale di presentazione dei lavori e saranno pubblicati all’interno di un Volume edito da Wolters Kluwer.
Quello dei rapporti tra giustizia penale e informazione è uno dei temi più problematici e, al tempo stesso, più affascinanti degli ultimi anni.
Viviamo, infatti, in un’epoca in cui – come ricordato dal Prof. Giostra in “Prima lezione sulla giustizia penale” – tra accertamento dei fatti criminali e media si è instaurato un rapporto tale per cui «l’ansia di conoscenza della collettività con riguardo ai fatti che più turbano la convivenza sociale è una troppo appetibile “domanda” perché i mezzi di comunicazione non siano tentati di apprestare una qualsiasi “offerta” che abbia almeno l’apparenza di volerla soddisfare».
È proprio nell’ambito di tale rapporto che si incontrano (o scontrano) diverse esigenze, tutte meritevoli di tutela in un ordinamento democratico: l’interesse della collettività ad essere informata su vicende di pubblico interesse (e, dunque, quello degli operatori dell’informazione ad informare); la necessità di tutelare la riservatezza delle indagini quale requisito imprescindibile per un efficace accertamento dei reati (esigenza non compatibile con la divulgazione di notizie coperte da segreto); l’esigenza di preservare la cd. “verginità cognitiva” del giudice del dibattimento (che è, di regola, all’oscuro di ciò che è avvenuto nelle indagini preliminari, ma rischia di non esserlo rispetto a ciò che apprende dalla stampa); il rispetto della presunzione di non colpevolezza, che impone di evitare che l’indagato o l’imputato vengano presentati all’opinione pubblica come colpevoli sino a quando la loro colpevolezza non sia stata provata in via definitiva; la necessità di occuparsi della riservatezza dei soggetti coinvolti dalla eventuale divulgazione di notizie irrilevanti da un punto di vista processuale, ma rilevanti agli occhi dell’opinione pubblica.
Se vi sia, e quale sia, un punto di equilibrio tra le menzionate esigenze non è ancora chiaro, ponendosi sullo sfondo tutta una serie di articolate questioni – sostanziali, processuali e anche deontologiche – ancora oggetto di vivaci dibattiti (come puntualmente confermato dall’attenzione giornalistica riservata alle vicende di cronaca giudiziaria che più solleticano l’interesse dell’opinione pubblica).
Si pensi, ad esempio, a quella dei limiti della attività giornalistica (con specifico riferimento alla cronaca giudiziaria) e al possibile riconoscimento, in capo al giornalista, di un legittimo diritto di accesso agli atti del procedimento penale, come se ne fosse una parte; soluzione – o vero e proprio «vaccino» – ritenuto da autorevoli esponenti tale, pur con tutti i rischi che esso può comportare, da porre rimedio ad una situazione caratterizzata, di fatto, già da una ampia circolazione delle informazioni.
Ancora, si pensi al tema delle modalità di comunicazione da parte della autorità giudiziaria e al dibattuto tema della presentazione dell’indagato e dell’imputato agli occhi dell’opinione pubblica: tema affrontato nel 2018 dal CSM (con le “Linee-guida per l’organizzazione degli uffici giudiziari ai fini di una corretta comunicazione istituzionale”, alla redazione delle quali hanno partecipato anche giornalisti e scrittori) e su cui, in epoca più recente, è intervenuto il Decreto Legislativo n. 188/2021 in tema di recepimento della direttiva sulla presunzione di innocenza.
Vi è poi il dibattuto tema delle sanzioni, su cui, tra le tante proposte, si è anche avanzata quella di estendere ai reati riconducibili all’esercizio dell’attività giornalistica la responsabilità amministrativa da reato di cui al d. lgs. 231/2001.
Non può, infine, essere trascurato il ruolo dell’informazione televisiva, essendo i palinsesti contemporanei ricchi di programmi di approfondimento e talk show (nonché, in alcuni casi, vere e proprie serie televisive) dedicate alle principali vicende giudiziarie, che rappresentano in molti casi, soprattutto per i non addetti ai lavori, una delle principali fonti di informazioni sui temi della giustizia.
Partendo da queste premesse, lo scopo della call for papers è quello di raccogliere contributi sul tema dei rapporti tra giustizia penale ed informazione al fine di stilare un bilancio e provare a fornire spunti di riflessione nonché eventuali proposte di riforma.
Coloro i quali intendano partecipare alla selezione dovranno inviare, entro e non oltre il 27 marzo 2022, un abstract del proprio contributo, di lunghezza non superiore alle 4.000 battute (spazi inclusi), al seguente indirizzo e-mail: callforpapers@giurisprudenzapenale.com
L’elaborato dovrà avere ad oggetto il tema dei rapporti tra giustizia penale ed informazione – non necessariamente da un punto di vista strettamente penalistico – e l’abstract dovrà essere inviato utilizzando il modulo pdf allegato (o, in alternativa, inviandolo in formato word) accompagnato dalle seguenti informazioni: i) il titolo del contributo; ii) il nome dell’autore; iii) la sua qualifica e/o l’ente/Università di appartenenza; iv) un suo breve curriculum vitae.
È possibile l’invio di abstract a doppia firma.
La selezione degli abstract verrà effettuata da parte di un Comitato Scientifico così strutturato.
Coordinatori del Comitato Scientifico e curatori dell’iniziativa:
– Avv. Guido Stampanoni Bassi (Avvocato del foro di Milano, Fondatore e Direttore della rivista Giurisprudenza Penale) – Dott. Andrea Camaiora (CEO & Founder The Skill)
Componenti del Comitato Scientifico:
– Avv. Guido Carlo Alleva (Avvocato del foro di Milano) – Dott. Gianluca Amadori (Giornalista, componente del Comitato Esecutivo del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti) – Prof. Avv. Ennio Amodio (Professore emerito di diritto processuale penale presso l’Università degli Studi di Milano) – Dott. Alessandro Barbano (Giornalista e scrittore) – Dott. Andrea Camaiora (CEO & Founder The Skill) – Prof. Avv. Alfonso Celotto (Professore ordinario di diritto costituzionale penale presso l’Università degli Studi Roma Tre) – On.le Avv. Enrico Costa (membro della Camera dei Deputati) – Dott. Alessandro Da Rold (Giornalista) – Dott. Francesco Maria Del Vigo (Giornalista) – Avv. Vittorio Manes (Professore ordinario di diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna) – Dott. Francesco Menditto (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli) – Dott.ssa Giulia Merlo (Giornalista) – Prof. Avv. Tullio Padovani (già Professore ordinario di diritto penale la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, accademico dei Lincei) – Prof. Francesco Palazzo (Professore emerito di diritto penale presso l’Università degli Studi di Firenze) – Dott. Danilo Paolini (Giornalista) – Dott. Antonello Racanelli (Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Roma) – Dott. Giovanni Salvi (Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione) – On.le Avv. Francesco Paolo Sisto (membro della Camera dei Deputati, Sottosegretario al Ministero della Giustizia) – Dott. Francesco Specchia (Giornalista) – Dott. Sergio Sottani (Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Perugia) – Avv. Guido Stampanoni Bassi (Avvocato del foro di Milano, Fondatore e Direttore della rivista Giurisprudenza Penale) – Dott.ssa Valentina Angela Stella (Giornalista) – On.le Avv. Catello Vitiello (membro della Camera dei Deputati)
A garanzia dell’anonimato della valutazione, gli abstract verranno inviati ai componenti del comitato scientifico senza l’indicazione dell’Autore.
I criteri sulla base dei quali avverrà la valutazione sono i seguenti: i) rilevanza dei temi trattati; ii) chiarezza espositiva; iii) proprietà di linguaggio; iv) accuratezza metodologica; v) originalità delle soluzioni proposte; vi) attenzione a proposte di riforma; vii) attenzione alla prospettiva comparatistica.
La conferma degli abstract selezionati verrà comunicata agli autori tramite posta elettronica entro il 26 aprile 2022.
I candidati selezionati dovranno inviare il testo definitivo del loro contributo entro e non oltre il 3 luglio 2022.
I migliori contributi selezionati dal Comitato Scientifico – unitamente a quelli provenienti da alcuni dei componenti del Comitato Scientifico – verranno presentati e discussi nell’ambito di un evento finale di presentazione dei lavori e saranno pubblicati all’interno di un Volume edito da Wolters Kluwer.
Gli abstract dovranno essere inviati, utilizzando questo modulo pdf oppure tramite file word, entro e non oltre il 27 marzo 2022, all’indirizzo e-mail: callforpapers@giurisprudenzapenale.com
Per qualsiasi altra informazione scrivere a: guido.stampanonibassi@giurisprudenzapenale.com
SCADENZE DELLA CALL FOR PAPERS– Invio abstract: 27 marzo 2022 – Comunicazione risultati: 26 aprile 2022 – Invio contributo: 3 luglio 2022